Finalmente l'anno 2020 è finito...un anno che sicuramente non dimenticheremo. Come sapete ogni anno comincia il primo di gennaio...l'anno appena trascorso paradossalmente sembra essere cominciato lo scorso 17 febbraio, quando un cittadino di Castiglione d’Adda si presentò all’ospedale di Codogno con sintomi di influenza...“Paziente Uno” è il gergo usato da quel momento per identificarlo e da lì partì tutto...una lenta, inesorabile e triste escalation che ha visto oltre 2 milioni di persone contrarre il Covid19, con il conseguente pesante contributo di oltre 70000 decessi.
Ciao 2020, sicuramente non ti dimenticheremo.
Non ti dimenticheremo perché abbiamo scoperto il significato dell'acronimo DPCM, una sigla praticamente sconosciuta fino allo scorso 9 marzo, data in cui fu emanato il primo decreto che estese a tutta Italia il divieto di spostamento per motivi non necessari, la sospensione delle attività sportive, di manifestazioni ed eventi, la chiusura di musei, luoghi di cultura e centri sportivi.
Non ti dimenticheremo perché molti di noi hanno dovuto rinunciare a momenti che non torneranno più: festeggiare la nascita di un bambino, celebrare la laurea di un amico, partecipare ad un matrimonio, piangere un parente deceduto e potergli dare l’ultimo saluto; non lo abbiamo potuto fare e non ci saranno seconde occasioni.
Non ti dimenticheremo perché ci hai privato della nostra normale quotidianità: uscire di casa per andare a fare la spesa o recarsi al lavoro, accompagnare i nostri bambini a scuola, prendere un caffè al bar con un amico e chiacchierare con lui del più e del meno, fare una passeggiata con il nostro compagno, abbracciare un nonno, celebrare la Pasqua, il Natale o il Santo patrono.
Non ti dimenticheremo per il dolore che hai arrecato a molti di noi, per la paura che in questi mesi tutti abbiamo provato, per i sacrifici economici di molte imprese e lavoratori, che hanno vissuto e vivono il timore di veder crollare i progetti di una vita.
No, non ti dimenticheremo perché ci hai costretto a rinunciare alla nostra più grande passione: quella di gareggiare insieme, quella di divertirci insieme, quella di STARE INSIEME!
E allora ci ricorderemo di te, perché quando torneremo a gareggiare lo faremo pensando a tutto il bello di cui ci hai privato in questi mesi, pensando che quella è la nostra rivincita nei tuoi confronti, pensando che l'incubo finalmente è FINITO! Ma soprattutto ci ricorderemo di te perché quando torneremo a gareggiare lo faremo con la stessa emozione nel cuore provata durante la nostra prima gara.
Ciao 2020...no, non ti dimenticheremo....MA NON CI MANCHERAI!
Ciao ragazzi...era un pò che dovevamo sentirci, vero? Purtroppo in questi ultimi tempi l'attività della Podistica è stata molto rallentata e quindi non abbiamo avuto molti argomenti di cui parlare. Purtroppo sappiamo tutti cosa sta accadendo: questo maledetto virus non molla e noi, ancora una volta, siamo costretti a rintanarci all'interno delle nostre case, soprattutto in un'occasione come quella del Santo Natale, da sempre simbolo di aggregazione e condivisione. Quest'anno è andata così...ricordate un anno fa in questo periodo dove eravate? Già, tanti di coloro che stanno leggendo erano presenti alla cena di società, in mezzo a tanti amici: si mangiava allegramente condividendo opinioni e impressioni sulle gare sostenute durante l'anno, in attesa della premiazione del trofeo sociale e pianificando le gare dell'anno successivo.
Questo 2020, iniziato nel migliore dei modi (ben 41 atleti al Trofeo Lidense, 7° posto nella classifica di società su un totale di quasi 1500 atleti), si è trasformato lentamente in una triste realtà , un incubo surreale che ha visto lentamente e inesorabilmente sostituire i numeri dei pettorali con i numeri delle vittime del Covid19.
In questi ultimi tempi ci siamo tutti concentrati su cose più importanti della corsa: il lavoro, la famiglia, la salute...la speranza è stata sempre quella di vedere diminuire quelle cifre inquietanti che ogni sera ci venivano proposte in TV. Purtroppo, dopo un'estate che ci aveva dato una flebile speranza, le cifre sono tornate a correre...numeri preoccupanti e impietosi...e allora bisogna dire stop un'altra volta. Ancora una volta il runner dovrà convivere con la propria solitudine, correndo con chissà quali pensieri e con la speranza di non essere insultato o additato ancora una volta come potenziale untore. Noi ovviamente non molliamo...lo sappiamo: noi runner abbiamo la scorza dura e spesso di fronte alle difficoltà ci esaltiamo e troviamo la forza per andare avanti...sarà così anche questa volta! Noi siamo sicuri che torneremo a correre insieme, che saremo in grado di far riprendere il processo di crescita della società e che torneremo a organizzare la nostra gara...e anche se, diciamolo chiaramente, dopo aver saltato l'edizione del 2020, il rischio di dover saltare anche l'edizione 2021 è molto alta, noi non molliamo. Siamo sicuri che ce la faremo...INSIEME!
Vi lascio con un ultimo pensiero...dopo l'ennesimo giro di vite attuato dal nostro governo per tenere testa all'epidemia, provvedimenti che, come dicevamo, ci hanno costretto a passare un Natale diverso dagli anni passati, la mattina successiva sono uscito a fare una corsetta e nella mia solitudine mi sono ritrovato a pensare alla mia infanzia, al periodo di Natale che passavo in quelle enormi tavolate con tutti i miei parenti più cari. Il Natale non portava regali (tanti di voi ricorderanno come me che i regali li portava la Befana)...il Natale era la festa degli abbracci ai nonni e agli zii...il Natale era la poesia da recitare sulla sedia di fronte a tutti, il Natale era la promessa a mamma e papà di essere più buoni...il Natale soprattutto era la nascita di Gesù Bambino, a cui si scriveva sempre una piccola letterina...chissà cosa avremmo scritto quest'anno...
"Caro Gesù Bambino, quest'anno non posso venire a trovarti...se vogliamo vederci sarai tu a dovermi venire a trovare. Però puoi farlo senza problemi, non avere paura. Ti posso garantire che troverai un ambiente molto sereno...non ci saranno bambini urlanti che si rincorrono per i corridoi...non troverai adulti che alzano continuamente i calici per un brindisi. Vieni a trovarmi: saremo pochi intimi e mi troverai ad aspettarti a braccia aperte, pronto a darti quell'abbraccio che da tanto, troppo tempo, non posso più dare a chi voglio bene. Sai, solo ora mi sono reso conto di quanta meravigliosa normalità non sono riuscito ad amare...forse perché solo ora mi rendo conto che quella non era normalità...era FELICITA'...caro Gesù Bambino, se dovessi meritare un piccolo regalo, vorrei tanto mi restituissi quella normalità."
Buongiorno a tutti dopo un'estate in cui abbiamo cercato di spazzare dalla nostra mente il brutto periodo del lockdown, con annessi cattivi pensieri e paure, l'avvicinarsi dell'autunno e della successiva stagione invernale vengono visti come una minaccia oscura di cui non si conosce la reale entità: stiamo entrando in una fase complessa, tra il mondo di ieri e il futuro ancora tutto da costruire. Stiamo cercando di ripartire esattamente da dove eravamo rimasti quando tutto è accaduto: scuola, sanità, lavoro, istituzioni, sport.
Non si parla che di coronavirus...e come fare diversamente? Non si parla che di tabelle, diagrammi, curva dei contagi...nessun’altra epidemia nell'era moderna ha avuto gli effetti devastanti del Covid-19 sull’economia, sui rapporti sociali, sugli stili e la vita di tutti i giorni...servirà che ciascuno metta in pratica la lezione di impegno civile che il presente suggerisce. Il cambiamento epocale non riguarderà i problemi da affrontare ma il modo di risolverli.
Il sovvertimento delle abitudini ha già introdotto un cambiamento non solo negli stili di vita, ma nella mente. I riti di cui era fatta la giornata, non importa se piacevoli o stressanti, erano a modo loro tranquillizzanti. Creavano un routine, un ordine, uno spartito. Ci troviamo oggi spiazzati dalla mancanza di riferimenti. Dobbiamo costruircene di nuovi, in fretta. Non sappiamo se ne saremo capaci, ma possiamo nel frattempo cercare di ricreare quelle piacevoli routine che se da una parte odiavamo in quanto ci facevano sembrare la nostra vita "piatta" e talvolta priva di qualche piacevole sorpresa ed emozione, dall'altra rappresentavano una sorta di porto sicuro cui aggrapparci quotidianamente, garantendoci stabilità e sicurezza.
Proprio allo scopo di riprendere quelle abitudini che erano fino allo scorso marzo una piacevole consuetudine, la Podistica Pomezia desidera ritrovarsi con il proprio gazebo informativo per far conoscere la squadra. Sia chiaro, non si tratta di una corsa con iscrizioni, premiazioni e ristoro, ma un semplice appuntamento per un allenamento di squadra nel pieno rispetto delle normative Covid 19, organizzato soprattutto per ricordare tutti insieme il nostro caro amico Angelo Arena, scomparso prematuramente poco tempo fa...Ci saranno partenze scaglionate a tempo e con ritmi diversi, grazie alla presenza di volontari che faranno da pacemaker e permettere di mantenere il giusto ritmo ai partecipanti.
Poiché dobbiamo garantire il rispetto delle normative Covid 19, i gruppi che partiranno saranno costituiti al massimo da 4 persone opportunamente distanziate: si raccomanda quindi di non creare assembramenti e non costituire gruppi più numerosi, in modo da rispettare le norme e garantire che l'evento possa svolgersi in modo corretto e senza creare intralci al traffico. Capiamo che ognuno vorrebbe allenarsi con la propria comitiva, ma magari può essere l'occasione per conoscere altri tesserati che finora hanno rappresentato un semplice volto nelle foto di gruppo delle gare corse in precedenza. Per gli amanti della tradizione, l'allenamento si svolgerà per la maggior parte all'interno della splendida cornice del complesso Selva dei Pini, altrimenti ogni gruppetto potrà scegliere il proprio percorso, percorrendo una distanza circa 10 km, per ritrovarsi infine al luogo di partenza.
Appuntamento quindi il giorno 4 ottobre 2020 alle ore 8:00 presso Largo Brodolini - Pomezia. Mi raccomando, tutti in divisa e...non dimenticate la mascherina, che dovrà essere indossata da TUTTI prima della partenza e alla fine dell'allenamento.
Buongiorno a tutti, diciamolo chiaramente: le gare ci mancano! Dopo cinque mesi, in un periodo in cui normalmente noi amanti del running ci prendiamo un paio di settimane di sosta per ricaricare le pile e affrontare le gare autunnali e invernali più carichi che mai, ci troviamo invece a riflettere se e quando potremo di nuovo prendere parte ad una delle tante gare cui abbiamo partecipato negli anni passati. Purtroppo l'andamento dei contagi continua a indicare che il virus è più presente che mai: evitare gli assembramenti continuerà ad essere l'unica soluzione percorribile per tenere a bada questo maledetto Covid-19, in attesa di un vaccino che finalmente ci liberi definitivamente dalla sua minaccia. Proprio oggi il nostro Francesco LAMANNA ha segnalato sul nostro gruppo Whatsapp le ultime novità sul nuovo protocollo per le corse su strada: le modalità di partenza rimangono le tre già previste, ovvero crono individuale, crono per scaglioni di massimo 50 atleti distanziati tra loro che tolgono la mascherina prima del via, e crono per scaglioni di massimo 200 atleti distanziati che tolgono la mascherina circa 500 metri dopo il via.
Ovviamente questa soluzione non può essere quella che ogni amante della corsa vorrebbe: la corsa è amicizia e competizione, fatica e allegria, benessere e spensieratezza...la corsa è CONDIVISIONE. Al momento ci dobbiamo purtroppo adattare e sperare che questo periodo finisca il prima possibile, con la speranza di tornare a respirare quanto prima quell'atmosfera pregara che ci ha accompagnato fino a febbraio scorso: quella sana tensione e competizione che ci caricava e ci consentiva di partire allo sparo della starter, con l'unico scopo di arrivare al traguardo e ottenere quell'obiettivo per cui ci si era allenati per tanto tempo, sacrificando tempo libero che, inevitabilmente, veniva sottratto agli affetti più cari.
Ma oltre agli interessi personali, si spera che tutto riparta nella normalità per rimettere in moto anche la macchina economica del mondo del running, che ha sempre fatto registrare fior di profitti: la Ibis World business calcola che il giro d'affari che si muove a livello globale attorno alle grandi gare più importanti del circuito (quindi stiamo parlando delle sole maratone), vale qualcosa come 1,4 miliardi di dollari!!! Il solo appuntamento di New York ne muove 420 milioni!!! Numeri che sommati a quelli delle non competitive, alle gare stradali su distanze più brevi, ai grandi trail e all'indotto sportivo che ruota attorno alla corsa a piedi, fa capire quanto anche il mondo della corsa abbia pagato un notevole contributo economico a causa del virus. Anche in Italia il giro di affari intorno al mondo del running è decisamente importante: si corrono circa 70 maratone all'anno, più un numero di mezze maratone e corse di 10km decisamente superiore, con un numero di iscritti in crescita esponenziale, a dimostrazione del fatto che il fenomeno è in grande espansione. Accanto ai profitti per le grandi gare internazionali (la maratona di Roma genera attualmente un fatturato complessivo stimato intorno a 35 milioni di euro!), vi è poi tutto l'indotto intorno che trae beneficio dalle gare: la logistica (autobus, bagni chimici, cronometraggio, pattumiera e simili), la sicurezza (servizio d'ordine e assicurazioni), il manifatturiero (pacchi gara, medaglie, pettorali), la promozione (volantini, sponsor, striscioni e poster) e l'alimentare (ristoro finale, bar e ristoranti).
Quindi cosa dire? Speriamo che si torni il prima possibile alla normalità e si possa ricominciare a gareggiare come prima: ho sempre odiato e maledetto le gabbie della Roma-Ostia o delle maratone cui ho partecipato...non avrei mai pensato che mi sarebbero mancate!