Ciao a tutti amici, oggi è il 20 febbraio... forse molti di voi non ricorderanno, ma esattamente un anno fa un uomo di 38 anni di Codogno risultava positivo al Covid-19 e l'Italia conosce da vicino il Coronavirus. E' l'inizio di un anno tormentato che segnerà le nostre vite indelebilmente... un trauma collettivo che ci ha travolti in modo inatteso, imprevedibile e ingovernabile, facendoci sentire tutti inermi. Come avrete notato in questo anno non è stato facile discutere di argomenti riferiti alla nostra passione per il running. Quei numeri che eravamo abituati a snocciolare dopo ogni weekend purtroppo non potevano più riguardare un banale riscontro cronometrico, ma erano riferiti a riscontri molto più tristi e inquietanti. Purtroppo dopo un anno non ne siamo ancora usciti, ma la voglia di ripartire è tanta e con l'avvio della campagna vaccinale siamo tutti più fiduciosi. E' per questo motivo che vi abbiamo proposto la prima gara del 2021: perchè vogliamo credere che finalmente si possa tornare a coltivare la nostra passione in modo responsabile e con tutte le precauzioni del caso. C'è voglia di rinascere... c'è voglia di ripartire!
Dopo questa doverosa premessa, passiamo al protagonista di questa settimana: oggi vi parliamo di un calabrese tutto d'un pezzo, che da anni coltiva una passione smisurata per il running. Una passione talmente grande da portarlo fino all'altra parte del globo per vivere la fantastica esperienza di una delle più belle maratone del mondo. L'intervista ha anche il merito di averci fatto scoprire un suo insospettabile lato nascosto: quello di abile narratore... la descrizione della sua 100 km del Passatore ci ha coinvolto così tanto da sembrare di essere con lui durante la gara!
GIOVANNI CONSIGLIO
Giovanni Consiglio è un giovanotto di 57 anni che vanta una carriera podistica di tutto rispetto. Appassionato runner da oltre 27 anni, si è avvicinato alla corsa grazie ad un amico carissimo e atleta di spessore nel contesto Pometino (Antonio Morena). Il suo amore per la corsa lo ha portato ogni anno a prendere parte a molte competizioni del panorama podistico capitolino e pontino, senza particolari preferenze sulla distanza. Ha partecipato infatti anche a molte maratone, anche internazionali, e rientra tra i fortunati che può vantare nel suo curriculum la partecipazione ad una delle maratone più seguite al mondo: quella di New York!
Direttivo: Ciao Giovanni, tu sei una persona solare: il tuo ottimismo come podista ti ha sempre contraddistinto. Cosa suggerisci ai giovani o a chiunque adesso si sta avvicinando al mondo dei runners? Giovanni: Alla base di questa attività sportiva l'ottimismo ne è parte integrante, insieme naturalmente, alla sana "follia" che contraddistingue tutti i runners. Parliamoci chiaro: chi fa questo sport proprio normale non è !!!! A quelli che si avvicinano alla corsa consiglio di non avere fretta a bruciare le tappe per arrivare a partecipare alle gare. Quante volte ho sentito gente che correva da pochi mesi chiedermi di voler partecipare alla "MARATONA"... In questo sport l'unica cosa che non bisogna avere è la fretta. Io faccio sempre l'esempio della macchina nuova. Il motore prima di lanciarlo al massimo va rodato...
D. Sei stato tanti anni alla guida del gruppo "Spiriti Liberi". Parlaci della tua esperienza. G. L'esperienza, l'incredibile esperienza con gli "Spiriti Liberi" rimarrà tra le gioie più belle della vita mia. Un ricordo che resterà per sempre nel mio cuore. Tantissimi ricordi e tantissime emozioni vissuti con un gruppo di belle persone prima, di amici dopo... quante ne abbiamo passate insieme! Approfitto di questa finestra per ringraziarvi ancora per quello che mi avete dato.
D. Poi, nel 2019 ecco il matrimonio con la Podistica Pomezia e la nascita di un grande gruppo podistico. Soddisfatto di come è andata? G. Nel 2019 il mio sogno si avvera. A Pomezia, finalmente, una squadra unita e grande... quante volte ci avevamo provato con altri amici del gruppo, ma sempre a cozzare contro i mulini a vento... questo matrimonio per me (nel mio intimo e senza togliere meriti a nessuno) è stata una grande vittoria. Sono soddisfatto e felice per quello che abbiamo costruito tutti insieme.
D. La pandemia purtroppo ha bloccato un po' tutto. Ti manca l'atmosfera pre-gara? G. Manca non solo l'atmosfera pre-gara... mancano gli allenamenti con gli amici, gli sfottò, le "discussioni" degli allenamenti da fare la domenica... manca tutto!!!
D. La corsa più bella cui hai partecipato? G. Bella domanda questa! Devo dire che ce ne sono diverse per vari motivi. Sicuramente una è la mia prima gara, la "Appia Run": mi sono trovato per la prima volta in vita mia in mezzo ad un arcobaleno di colori che schizzavano da un punto all'altro di Caracalla, ancora ricordo le emozioni di quel giorno. Poi come posso non menzionare New York... pazzesca!!!!!!! Per capire cos'è e cosa si prova bisogna correrla, non si riesce a spiegare... poi, quando i nostri connazionali residenti riconoscono che sei italiano e ti gridano che sono italiani anche loro chiedendoti di salutare l'Italia, beh... il resto puoi immaginarlo! Infine la 100 km del Passatore: esperienza fantastica!
D. C'è una corsa particolare cui vorresti partecipare? Per quale motivo non l'hai ancora disputata? G. La maratona di Atene , dove tutto ebbe inizio...sarà la prossima all'estero!
D. Ricordi il tuo esordio come runner? G. Ricordo, ricordo... eccome se ricordo (Pezzera Luigi e Muto Carmine ne sono testimoni)! Mi prendevano in giro perchè correvo con scarpette da tennis adidas, calzettoni lunghi di spugna del mercato, pantaloncini bianchi da calcio, magliettina di cotone bianco sempre del mercato e quando faceva freddo indossavo un giubottino di trapuntino bordò (quelli che davano con i punti al distributore di benzina), ero una macchietta... mi chiamavano il "fantino"... quante risate!!! Poi però in gara ne mettevo tanti dietro... e lì ridevano un pò meno 😂😂😂.
D. In gruppo o da solo...quale è il tuo allenamento ideale? G. Non ho preferenze per gli allenamenti... però in gruppo è un'altra cosa, corri e il tempo scorre velocemente e ti diverti anche!
D. Parliamo di grandi maratoneti olimpici: hai ammirato di più il grande Bordin di Seul o la performance di Baldini ad Atene? G. Due vittorie diverse. Da brividi... però quella di Bordin ancora mi commuove!
D. Hai vinto un buono per una maratona internazionale: quale scegli di disputare e perché? G. Come già detto, Atene, dove è nato tutto. Il termine fu coniato per ricordare l'impresa di Filippide che coprì la distanza tra Maratona e Atene per annunciare la vittoria, per cui quella di Atene è una maratona che non può mancare nel curriculum di un maratoneta.
D. Ci parli della tua esperienza alla 100km del Passatore? G. Me la sono “regalata” per i 50 anni. Non è una gara...è qualcosa di più grande, unica. Una sfida con te stesso in uno scenario magico su un percorso duro e bellissimo. Il punto di partenza (Firenze centro) ti carica a mille, dopo qualche km cominci a salire e da quel momento tutto comincia. Sali verso il Passo Colla (911 metri s.l.m.) in compagnia di te stesso e della fatica che comincia a fare capolino... arrivati al Passo Colla si unisce a te un compagno di viaggio, la notte che ti terrà compagnia fino a Faenza...da quel momento le sensazioni sono ancora più forti... sei tu da solo, con il buio che ti avvolge, con la torcia che illumina la strada, con il rumore dei tuoi passi che scandiscono il tempo che passa... 70 km già un buon traguardo... 80 km ottimo ma comincia ad essere stanco... 90 km ancora più stanco ma con la consapevolezza che alla fine ci arrivi anche se lo devi fare a passo di giaguaro... gli ultimi km anche se stremato dalla fatica te li fai con una gioia infinita perchè sai che hai vinto tu... alla fine ce l'hai fatta!!!! Consiglio a tutti di partecipare...ne vale la pena, credetemi!
D. Un tuo pensiero sulla Podistica Pomezia. G. Il mio pensiero sulla Podistica Pomezia non può che essere positivo. Ho trovato un gruppo organizzato guidato da persone capaci... e da belle persone aggiungo (e non è una sviolinata). Ancora non ci conosciamo bene con tutti ma è normale, poi il Covid ha contribuito a tenerci lontano. Avremo modo di conoscerci meglio e rafforzare le nostre conoscenze. Ne sono certo.
D. Ciao Giovanni, e grazie! G. Nel ringraziarvi per lo spazio dedicatomi, colgo l'occasione per salutarvi tutti nella speranza di tornare a correre insieme quanto prima. Forza Podistica Pomezia!!
Altro giro, altra...corsa! Continua con successo la nostra iniziativa relativa a "L'angolo del tesserato". Prima di lasciarvi all'intervista, tenete d'occhio le nostre pagine social e controllate la chat: finalmente qualcosa a livello di eventi podistici comincia a muoversi e a breve cominceremo a proporvi qualche gara. Ovviamente la raccomandazione e non ci stancheremo mai di ripeterlo, è sempre quella di correre in sicurezza e responsabilmente.
Dopo questa doverosa promessa, passiamo al, anzi alla protagonista di questa settimana. Per questo nuovo appuntamento la decisione del direttivo è stata unanime: quale migliore occasione del week-end di San Valentino per dare spazio al gentil sesso e cominciare a presentare le nostre quote rosa? Eccoci quindi pronti a presentarvi la nostra prima atleta, una ragazza che ha la fortuna di condividere la propria passione per il running con la persona che ama. Attenzione, perché dietro quell'aspetto angelico abbiamo scoperto una personalità decisamente forte, decisa e pronta alla sfida, ma anche tanta tanta simpatia (ha inondato la sua intervista di emoticon che abbiamo ritenuto giusto, ove possibile, riportare).
ROBERTA MANZINI
Roberta Manzini fa parte delle quote rosa della Podistica. Appassionata runner, ha preso parte a molte mezze maratone e negli ultimi anni è stata una fedelissima della Roma-Ostia, arrivando a sfiorare nell'ultima edizione il Personal Best sulla distanza di 1:56:23. Vanta anche la partecipazione a due maratone: Venezia 2015 e Firenze 2016. Insomma, non so se lo avete capito, ma la ragazza è una tipa “tosta”.
Direttivo: Ciao Roberta, sei una delle rappresentanti del gentil sesso della Podistica Pomezia. Come nasce questa tua passione per la corsa? Roberta: Ho cominciato a correre una decina di anni fa, da sola, per stare meglio con la testa più che per tenermi in forma fisicamente. In seguito mi sono aggregata a un paio di amiche, tra cui la nostra Rudina, che già praticavano questo sport da tempo, e proprio loro mi hanno portato ad iscrivermi a una società di running.
D. Anche il tuo compagno è un nostro tesserato. Vi allenate insieme o separatamente? R. Raramente io corro con il mio compagno Giuseppe. Ha altri tempi rispetto ai miei, io mi ammazzerei a stargli dietro e lui si rallenterebbe: quindi ognuno per conto suo. Io ho un gruppetto di amici che va al mio passo, esco a correre con loro soprattutto la domenica, anche se ultimamente preferisco andare da sola in attesa che finisca questa maledetta pandemia.
D. Adesso ti poniamo una domanda "marzulliana": è dalla passione per la corsa che è nato il vostro amore o è dall'amore che è poi nata la vostra passione per la corsa? R. Lui prima di conoscere me era più che altro un biker, ora è quasi esclusivamente un runner, traete voi le conclusioni 😜.
D.Riesci a conciliare senza problemi la tua passione per la corsa con gli impegni familiari? R. Faccio un po' fatica durante la settimana a trovare un'oretta il pomeriggio per correre... mi devo proprio impegnare! Invece la domenica mattina vado con più tranquillità e faccio anche qualche km in più.
D. Quale è la gara che ricordi con più piacere tra quelle che hai disputato e perché? R. La gara più bella che ho corso finora è la "Reggia-Reggia" a Caserta: è una mezza maratona bellissima che negli ultimi km si corre proprio dentro la reggia. Partendo dalle cascate in alto si scende costeggiando le vasche dei giardini... una grande emozione 🤗. Una gara che mi piacerebbe rifare.
D. Ricordi quando e come è stata la tua prima gara? R. Una 10 km fatta a Torvajanica che non hanno più riproposto (si riferisce alla "Torvajanica On The Road" del 2014) . Era strutturata con un percorso ad anello , disposto nel centro della città, da ripetere tre volte. Ricordo che era una mattina di settembre, caldissima🔥! La seconda..."La corsa dei Santi" con tutta Roma come sfondo...bellissimo ricordo!
D. Una delle ultime gare cui hai preso parte prima dell'esplosione della pandemia è la mezza maratona di Verona. È una gara che consiglieresti? Che esperienza è stata? R. La mezza maratona di Verona??? Sì, carina, ben organizzata ma non credo che la correrò di nuovo, quindi neanche la consiglierei agli altri. Rimane comunque un simpatico ricordo, condiviso con il mio compagno e con il nostro amico Alberto Enderle.
D. C'è una gara che non hai mai disputato e che vorresti fare? R. LA MARATONA DI ROMA!!!💕 E' necessario che io riesca a mettere un asterisco a questa gara !!!!
D. Ci dici un atleta che ammiri? Non deve essere necessariamente un corridore, può essere anche un ginnasta. R. È un runner amatoriale come noi: il suo impegno nella corsa è da ammirare e deve servire da esempio e stimolo per molti. Sto parlando di Gianni MORANDI. Sinceramente lo seguo più come podista che come come cantante...😂😂😂
D. Che consiglio daresti alle donne che vogliono iniziare a correre? R. Correte, correte, correte....oltre a stare meglio fisicamente, dopo una bella corsetta ci si sente rigenerati anche mentalmente!
D. Appena si tornerà a gareggiare vorrei.... R. Mamma mia! Non vedo l'ora! Quello che mi manca soprattutto sono quei 2-3 weekend che ci concedevamo durante l'anno in giro per l'Italia: con la scusa delle gare ne approfittavamo per visitare posti nuovi e girare un po' la nostra bella nazione. Quindi appena riparte tutto... cerchiamo una bella gara, prenotiamo e partiamo😎😎😎!
D. Un tuo pensiero sulla Podistica Pomezia e su cosa rappresenta per te correre con i colori della propria città. R. Qui sfondi una porta aperta. Io sono nata a Pomezia a casa in via Orazio e amo la mia città💓. Quando a noi Spiriti Liberi ci hanno proposto il "matrimonio" con la Podistica Pomezia sono stata contentissima, ho sempre parteggiato per una squadra unica che ci rappresenti in tutte le gare che facciamo💪💪💪.
D. Ciao Roberta, grazie della disponibilità! R. Ciao a tutti e...sempre PODISTICA POMEZIA PRESENTE!!!
Eccoci al secondo appuntamento della nostra rubrica "L'Angolo del Tesserato", che confidiamo si sia rilevata una piacevole sorpresa e abbia accresciuto ancora di più in voi quel senso di appartenenza che deve essere il motore trainante della nostra società. In attesa di iniziare a presentarvi le nostre "quote rosa" (che esordiranno nella nostra rubrica la prossima settimana, guarda caso proprio in occasione di San Valentino), oggi i riflettori vengono posti sulla nostra "freccia del sud" (gli appassionati di atletica ricorderanno che è il soprannome con cui fu identificato il grande Pietro Mennea): uno splendido sessantacinquenne con tanta voglia di correre e divertirsi. Persona di una semplicità e gentilezza estrema, fa parte da tanti anni del nostro gruppo. Tra i suoi tanti pregi oggi abbiamo anche scoperto che è un gran... chiaccherone!
FILIPPO NAPOLI
Filippo Napoli nasce a Gioiosa Marea (ME) il 19/12/1955. E' uno dei veterani della Podistica Pomezia, ed è anche uno degli atleti più veloci: non sono infatti poche le volte in cui si piazza nel podio di categoria, portando in alto i colori della Podistica Pomezia. Appassionato da anni del running, ha preso parte a parecchie maratone, ottenendo sempre tempi di tutto rispetto.
Direttivo: Ciao Filippo, sei uno dei veterani della Podistica Pomezia, ma anche uno degli atleti più veloci. Quale è il tuo segreto per mantenerti in forma e gareggiare a questi livelli? Filippo: In tutta sincerità non credo di avere alcun segreto, diciamo che sono fortunato (merito dei miei genitori) ad avere un fisico geneticamente abbastanza atletico. Bisogna anche dire che faccio sport da sempre, da giovane e fino a circa 40 anni ho praticato il calcio anche ad un discreto livello. Poi dopo una pausa di circa 10 anni nei quali comunque facevo due tre sedute di corsetta a settimana, a 50 anni debutto nel running competitivo amatoriale. Ho avuto anche una piccola esperienza di circa tre mesi, era l’anno 1976, nel settore mezzofondo delle Fiamme Gialle. Forse il merito della forma a questi livelli dipende molto dalla costanza degli allenamenti, anche impegnativi, che cerco sempre di non saltare nonostante gli impegni o ad esempio le avversità atmosferiche. Ho da sempre fatto 4 allenamenti settimanali, due impegnativi, uno un po’ meno e il quarto di recupero. Nel momento di andare in pensione già pensavo che avendo più tempo libero avrei potuto aggiungere un quinto allenamento. Delusione, non avevo tenuto conto dell’età, il fisico non ha retto e alla fine mi sono dovuto rassegnare a ridurre sia la quantità che la velocità. Ma non mi lamento, venderò comunque cara la pelle, ancora mi difendo accettando il fatto che comunque sono inesorabilmente in calo. Nelle gare mi aiuta molto la forza di volontà a sopportare la fatica anche nei momenti in cui si vorrebbe mollare.
D. Che consigli daresti a chi vuole iniziare a correre? F. Intanto di iniziare avendo in testa prima di tutto i benefici che la corsa, così come ogni altro sport, apporta al fisico e al morale. Quindi iniziare senza pensare alle prestazioni, ai tempi. Fissarsi dei piccoli ma graduali obiettivi, se si inizia dopo un certo periodo di inattività cominciare con la marcia, poi inserire piccoli tratti di corsa fino ad arrivare a fare un’ora di corsa continua almeno tre volte settimanali. Questo può essere il primo obiettivo, il tempo non è importante. Poi passare al secondo obiettivo, correre in un’ora 10Km, arrivandoci sempre gradualmente. Da qui in poi sono tutti traguardi, ogni minuto in meno a fare i 10 Km sarà un risultato.
D. 10km, 21 o maratona: quale è la tua distanza preferita e perché? F. E’ sempre stata la Mezza perché esalta la velocità con la distanza e perché non necessita di grosse variazioni delle sedute di allenamento. Il fisico non ne risente molto. Diverso è il discorso della Maratona, che comunque ho sempre amato perché la soddisfazione che si prova all’arrivo è unica. Devo dire che incomincio adesso a preferirla alla Mezza, forse perché ormai la mia velocità sta scemando e apprezzo di più le lunghe distanze.
D.Hai corso molte maratone: tra quelle disputate quale è quella che ricordi con più piacere? F. Senza dubbio la Marathon de Paris 2012. Chiaramente perché a 56 anni ho fatto il mio best 2h 59’ 38”, pos. 1074 su 34297 atleti e anche perché, stranamente, è tra quelle dove ho sofferto meno la fase finale tipica della maratona. Inoltre è stata anche una mezza sorpresa in quanto eravamo in vacanza con un amico e mogli e il mio obiettivo non era il record. Evidentemente sono arrivato al meglio della preparazione, dopo i primi km mi sentivo bene quindi mi sono incollato ai pacemaker delle tre ore ed ho resistito fino alla fine. La cosa divertente è che abbiamo dovuto aspettare all’arrivo il mio amico per altre due ore.
D. C'è invece una gara podistica che ti provoca particolari emozioni e che vorresti disputare ogni anno? F. Fino a qualche anno fa forse la Roma-Ostia in quanto la regina delle mezze e confrontarsi con tantissimi atleti venuti da tutta Italia è molto stimolante, per 5-6 anni mi sono sempre piazzato tra i primi 8 di categoria e partecipare alle premiazioni a Roma era molto stimolante. Ho sempre apprezzato anche la Tre Comuni, che ho disputato tante volte, anche per il fatto che di solito ci vado sempre con un amico e mogli per poi fermarsi a Civita Castellana a mangiare la coda alla vaccinara.
D.E con questo abbiamo scoperto che sei anche un buongustaio! Ricordi quando è stata la tua "prima volta" e quali emozioni hai provato? F. La Roma-Ostia 2005 col tempo di 1h 46’ 12”. Mi avevano convinto a gareggiare degli amici. In effetti poi mi sono reso conto che non mi avevano ben consigliato facendomi iniziare direttamente con una mezza e la cosa divertente è che ci sono rimasti male perché li ho battuti tutti e due. Ho fatto tutta la gara con molta precauzione non avendo nessuna esperienza e l’emozione all’arrivo per aver terminato la corsa è stata immensa, ero stato capace di compiere un’impresa. Mi avevano dato anche la mia prima medaglia!
D. A cui poi se ne sono aggiunte tante altre! Invece ci dici quale è la gara più dura cui hai preso parte? Quali difficoltà hai avuto? F. Il Trail della Capitale del 05/04/2008 me lo ricordo ancora: interamente in mezzo ai boschi di Rocca di Papa dalla parte del Vivaro, c’erano dei tratti talmente ripidi e sconnessi dove era impossibile correre. Nei tre giorni successivi avevo difficoltà a scendere le scale, i quadricipiti come due pezzi di legno. Ma vi garantisco che molto dura è anche la Mezza dei Castelli, per me più della Tre Comuni.
D. Durante la pandemia hai continuato ad allenarti con continuità o sei stato condizionato da quanto sta accadendo? F. All’inizio ho cercato di resistere, nei dintorni ho molti tratti di campagna e facendo attenzione ai cani ho continuato ad allenarmi per circa una decina di giorni. Poi vedendo alcuni filmati sul web e per evitare di dover litigare con qualcuno per strada mi sono fermato. E’ stato molto frustrante, facevo qualche esercizio dentro casa ma abito in appartamento e non ho molto spazio. Oltretutto riprendere è stato anche molto faticoso!
D. Quanto ti manca il profumo delle gare? F. Molto, non vedo l’ora che si possa tornare alla normalità. Mi manca molto anche l’atmosfera amicale del pre-gara e del post-gara insieme a voi della Podistica
D. Appena si tornerà a gareggiare cosa farai? Hai già messo nel mirino qualche gara? F. Mi ero già iscritto all'edizione 2020 sia della Roma-Ostia che della Maratona di Roma, per cui non appena possibile si riprende: a questi appuntamenti voglio cercare di arrivare al massimo della forma!
D. Obiettivi per questo 2021? (anche personali, non devono essere legati obbligatoriamente alla corsa) F. Spero semplicemente di poter continuare a gareggiare e assaporare tutta l’atmosfera legata alla corsa. Per i tempi sinceramente non ho ambizioni, mi accontenterò di quello che la mia condizione fisica mi permette. Mi piacerebbe disputare anche qualche gara all’estero, magari abbinandola ad una vacanza con famiglia.
D. Manda un messaggio ai tuoi amici della Podistica Pomezia. F. Rimanete sempre con lo stesso sano spirito goliardico, la nostra forza è l’amicizia. Non abitando a Pomezia non ho modo di frequentarvi ma vi sono vicino col cuore. Sempre Forza Podistica Pomezia!
D. Ciao Filippo, Grazie! F. Sono io che ringrazio voi. Ciao a tutti!
Ciao a tutti ragazzi, poiché questo cavolo di virus non ci permette di condividere le giornate all'aria aperta e non ci dà la facoltà di divertirci insieme, di ridere, di scherzare, di abbracciarci negli appuntamenti podistici del week-end (ma come dicono quelli bravi "ha da passà a nuttata"), abbiamo avviato una serie di iniziative per coinvolgere tutti i nostri soci nelle attività della Podistica, in attesa che tutto si risolva e la vita di tutti giorni torni a scorrere come una volta. Tra le tante novità, sperando sia cosa gradita, abbiamo pensato di dedicare una finestra a VOI, facendovi una piccola intervista dai toni semi-seri che consentirà, a tutti coloro che si troveranno a navigare queste pagine, di conoscervi e scoprire ulteriori aspetti della vostra persona: lo scopo è di creare aggregazione, condivisione e unità...vogliamo che ciascuno di voi venga identificato da un Nomee non da un semplice numero di pettorale. Ecco quindi la nuova rubrica a voi dedicata: "L'angolo del tesserato". Esordiamo con un cavallo di razza, ma state tranquilli: prima o poi tutti sarete raggiunti dal nostro intervistatore!
VINCENZO FABOZZI
Vincenzo Fabozzi è sicuramente una delle punte di diamante della Podistica Pomezia, di cui ha sempre portato in alto i colori facendo registrare tempi di tutto rispetto e dando lustro alla nostra società. Nell'ultima edizione della nostra gara "Sulle Orme di Enea" ha fatto registrare il tempo di 38:37, piazzandosi 9° assoluto (su circa 500 partecipanti) e 3° di categoria.
Direttivo: Ciao Vincenzo e benvenuto nella nostra rubrica. Ci dici da quando tempo corri e perché hai iniziato? Vincenzo: Ho iniziato nel 2016 senza una vera ragione, forse tutto nacque dall’idea di mantenersi in forma ma poi la corsa è diventata una vera passione
D. Per i tuoi allenamenti segui sempre una tabella di allenamento, oppure lo fai solo per preparare eventi importanti (una maratona o una mezza maratona), o vai solo a sensazione? V.Fino a 5 mesi fa correvo a sensazione, nel senso che la mattina, una volta sveglio, decidevo cosa fare; in vista di una gara invece seguivo una o più tabelle di allenamento che trovavo su internet. 5 mesi fa ho deciso di affidarmi ad un coach, Roman Prodius, che con la sua semplicità e umanità mi sta facendo capire cosa significa realmente praticare atletica.
D. Supponiamo stia piovendo: cosa fai? Esci lo stesso o aspetti che smetta? V.Scherzi? Quando piove si esce lo stesso! Anzi, correre sotto la pioggia mi piace anche di più!
D. Ci dici cosa significa per te correre? V.Per me correre significa raggiungere la libertà attraverso un sacrificio, ossia provare a superare i miei limiti dando sempre il massimo!
D. Ci racconti come è stata la tua “prima volta”? (non fare il furbo, parliamo di corsa) V.La mia prima volta è stata un disastro! (ride) Scherzi a parte, un po’ lo è stata realmente: la prima volta che indossai le scarpe per correre ero ancora sposato, la mia ex moglie sorpresa di questa mia iniziativa, mi chiese dove pensassi di andare e le dissi che avevo intenzione di fare movimento per dimagrire visto che ero arrivato a pesare ben 91 kg! “Ci vediamo tra circa un’ora” – le dissi. In verità dopo 10 minuti ero di nuovo a casa: non ricordo benissimo, ma avrò percorso al massimo 1,5 km e nonostante ciò, ero così stanco che sembrava avessi corso una maratona!
D. A proposito di maratona: che sensazione hai provato all’arrivo della Maratona di Ravenna, quando hai letto il tempo di 2:57:58? V.Quella di Ravenna è stata la mia prima maratona seria. Prima ce n’era stata un’altra infatti, Roma 2019, alla quale avevo partecipato senza prima preparami adeguatamente: 3:14:00. In verità quel tempo non mi aveva mai entusiasmato, ma dopo la gara ho ricevuto molti complimenti e tra me e me ho pensato: “Questi non lo sanno che non l’ho preparata! Chissà che succede se la preparo...” cosa è successo ormai lo sapete tutti: 2:57:58, Ravenna 2019.
D. E’ un tempo che puoi migliorare o hai dato il massimo? V.Essendo un neofita sulla distanza visto che quella di Ravenna è stata solo la mia seconda maratona, o meglio, la prima seria, non ho voluto osare. La prossima volta andrà sicuramente meglio, penso di poter dare ancora molto di più!
D. Stai parlando con un essere mitologico, metà uomo e metà divano: convincilo a venire a correre con te! V.Ma che stai a fa su quel divano che lungo la “Di Mario” (è come viene identificata una delle strade di Pomezia dove molti amanti del jogging e della corsa si allenano) ci sono certe runner con un fondoschiena da paura (ride), dai domani vieni con me che te le faccio vedere!
D. Hai un sogno nel cassetto come runner? V.Nulla di particolare: spero solo di poter continuare a correre divertendomi per più tempo possibile!
D. Purtroppo l’epidemia di Covid ha causato la sospensione delle gare da quasi un anno: quanto ti manca gareggiare? V.Tantissimo, una gara è il frutto del lavoro svolto per settimane, talvolta anche per mesi. Senza gare vengono a mancare gli obiettivi e di conseguenza gli stimoli per raggiungerli. Un obiettivo ti fa fare quella ripetuta in più senza fartela pesare, mentre in assenza di gare e quindi di obiettivi è tutto un po’ più difficile.
D. Che consiglio daresti a chi vuole cercare di essere più veloce? V.Nonostante i buoni risultati ottenuti non mi sento all’altezza di dare consigli, piuttosto preferisco riceverli: in fondo sono solo all’inizio della mia carriera da podista, ancora non mi ritengo “del settore” e poi, onestamente, di corsa non ne so molto! Ma da quel poco che sono riuscito ad apprendere in questi anni, mi sento di dire che per andare più veloce serve fare tanta qualità negli allenamenti.
D. Cosa rappresenta per te la Podistica Pomezia? V.La Podistica Pomezia rappresenta una grande famiglia composta da persone fantastiche, sia umanamente, sia atleticamente. Talvolta ci sono state delle incomprensioni ma ci tengo a precisare che, sebbene possa aver sbagliato il modo di esternare alcuni pensieri, il mio intento era di fare qualcosa per il bene della società, per farla crescere. Indossare i colori della mia città mi da quella marcia in più, mi spinge a non mollare quando fiato e gambe ti stanno per lasciare.
D. Abbiamo finito. Ciao Vincenzo, grazie e in bocca al lupo per tutto! V.Grazie a voi!