Buongiorno podisti e buon primo maggio a tutti!!!
Nel primo week-end in cui finalmente l'Italia cerca di ripartire e finalmente cadono alcune restrizioni (mi raccomando però, testa sulle spalle...), noi siamo sempre in prima linea per curare gli interessi della Podistica e garantire un buon servizio ai nostri tesserati.
Innanzitutto vogliamo annunciarvi con orgoglio un progetto portato a termine alcuni giorni fa: il Direttivo della Podistica Pomezia ha ideato e promosso un progetto per la realizzazione di un percorso all'interno della Selva dei Pini di Pomezia. Il Comune di Pomezia con l'assessore di riferimento si è reso subito disponibile a valutare tale progetto sottoscrivendo un patto di collaborazione come Cittadinanza Attiva. Dopo una serie di sopralluoghi e tavoli di lavoro con gli uffici coinvolti, è stato individuato un percorso all'interno del complesso Selva dei Pini da rendere disponibile a tutti gli amanti del running, del walking e di chiunque voglia concedersi una salutare passeggiata lontano dal traffico e dal caos cittadino. Il percorso, un anello di 1 km esatto, non presenta particolari difficoltà, è adatto a chiunque ed è identificato ogni 100 m da un paletto in cui sarà anche ben visibile il logo della Podistica Pomezia.
L'inaugurazione è prevista il giorno 5 maggio alle ore 15:00 presso il complesso Selva dei Pini a piazza Cederna (piazzale di fronte ai campi di tennis e gli Uffici Comunali) e la cerimonia sarà presenziata dal sindaco Adriano Zuccalà e dall'assessore Giuseppe Raspa.
Siete pertanto tutti invitati in quanto questo non è un obiettivo ottenuto dal direttivo, ma lo riteniamo un obiettivo raggiunto dalla Podistica intera, e pertanto da tutti voi!
Dopo questa doverosa premessa, passiamo adesso al protagonista de "L'angolo del tesserato" di questa settimana. Oggi siamo alle prese con un gentleman di vecchio stampo, dai modi cordiali e pacati. Se poi avete voglia di divertirvi, vi basta frequentarlo 10 minuti: la risata è assicurata!
STEFANO MICHIENZI
Stefano Michienzi è uno dei fedelissimi della Podistica Pomezia: è uno degli atleti più simpatici del gruppo e spesso si diverte ad animare il pre e post gara degli appuntamenti podistici settimanali, che tutti noi speriamo di riprendere a stretto giro di posta. Atleta dai modi estremamente cortesi, sempre disponibile e pronto alla battuta, ha spesso portato i colori della Podistica con sé nelle varie trasferte di lavoro, per cui è uno degli elementi più importanti della nostra società: è grazie a lui infatti, se il marchio "Podistica Pomezia" è conosciuto anche dall'altra parte del globo!".
Direttivo: Ciao Stefano e benvenuto all’ interno della nostra rubrica. L’idea di affrontare un’intervista ti spaventa, incuriosisce o altro?
Stefano: Ciao a tutto il gruppo 👋. Beh! Vista la presentazione che mi avete fatto, un po’ di spavento c'è 😱. A parte gli scherzi, non mi spaventa, mi lusinga e per questo vi ringrazio😘.
D: Anche tu, come i nostri fratelli Castiglia, appartieni al gruppo dei “caciaroni” della Podistica. In gara riesci a mantenere la tua ironia e a cercare comunque la battuta oppure la fatica ti impedisce distrazioni?
S: L’accostamento ai Castiglia è impegnativo 😬. Non potrei mai raggiungere i decibel e la simpatia dei fratelli C. Sono dei veri trascinatori ed animatori del gruppo. Diciamo che con la mia modesta "caciara" cerco di spostare l'attenzione dalle prestazioni alle risate. Nelle gare, per smorzare un pó la tensione, parto sempre con qualche battuta. Dal terzo km in genere il sangue comincia a non circolare più nel cervello 🤪, la mia anima si distacca dal corpo👻, e in quei momenti non riconoscerei neanche mia moglie figuriamoci a fare battute. Più che altro tifo affinché le mie gambe riescano a portare il resto del corpo sano e salvo alla torta nel gazebo🍰😋.
D: Come sono andati gli allenamenti durante questo periodo di sosta forzata?
S: L'anno scorso, durante il lockdown, non ho corso per circa 3 mesi😔. Ho provato qualche volta nel vialetto di casa di circa 30 metri. Centinaia di avanti e indietro. Poi quando il vicino affacciatosi mi ha detto "tu non stai bene!", mi sono rifugiato nella palestra della mia sala hobby🏋♀️ ️dove ho potuto scaricare le tensioni e lo stress del momento. In questo periodo di chiusure ho continuato ad allenarmi ma purtroppo in solitaria e questo mi sta pesando tanto.
D: Spesso per lavoro ti vediamo in altri parti d’Italia o del mondo: quando prepari la valigia le scarpette running le metti sempre? E indipendentemente dalla tua risposta cos'è che non deve mai mancare nel tuo bagaglio?
S: Assolutamente si. Prima metto le scarpe da running e poi pantaloni, camicia e cravatta. Per me correre è il modo più bello per conoscere le città in cui vado per lavoro. Dalla Spagna, all'America, alla Germania, all'Inghilterra, alla Turchia, le mie scarpe mi hanno sempre accompagnato e consentito di vedere luoghi fantastici 🗻🏯🌉 sfruttando le poche ore libere dal lavoro.
D: Quando sei andato in trasferta hai mai partecipato o pensato di partecipare a gare podistiche del posto?
S: Purtroppo le mie trasferte sono sempre infrasettimanali e quindi non mi sono mai informato di gare nel luogo. Però le gare a volte ti cercano e a volte nel momento sbagliato. Ricordo ad esempio quando con mia moglie eravamo ad Jeres de la Frontera e mi trovai ad un certo punto a dover schivare dei runner alle prese con una 10K, ed io in quel momento ero fermo a causa di una pubalgia😢😢😢. Quanto ho rosicato!!!
D: Ci racconti quando e come hai scoperto la tua passione per la corsa?
S: Io vengo da un quartiere nella periferia romana. E li non è importante che la mattina ti svegli del Laurentino o del Tiburtino... l'importante è che cominci a correre. Visto il mio fisico gracilino di allora, ho pensato in alcune situazioni di mettermi a correre. La corsa ha sempre contraddistinto la mia infanzia ed adolescenza. Ero mezzofondista, ma purtroppo verso i 14 anni una brutta mononucleosi 🤒 mi ha fermato per circa un anno. Avrei potuto riprendere piano piano ma la testa allora non era quella di adesso. Tuttavia, anche se non ho proseguito a fare gare, ho sempre corso. Forse lo stop più lungo l’ho avuto i primi anni del matrimonio dove mi son dedicato più alla matriciana🍝 che al podismo. Quando il medico, guardando le analisi del sangue, m’ha detto “ma che te sei magnato!!!” ho pensato che era giunto il momento di pensare al benessere fisico e riprendere a correre.
D: La gara cui hai partecipato che ti è piaciuta di più?
S: Potrei dire la Circeo Run. Una gara molto dura a mio avviso con un tratto molto lungo sulla sabbia. Ma una gara molto bella dal punto di vista dell'organizzazione e del posto ed una gara vissuta con la mia famiglia 👨👩👧👦. I miei tre figli in quell'occasione hanno fatto una loro gara prima di quella degli adulti. È stata una bellissima giornata.
D: A breve si dovrebbe riprendere a correre: che obiettivi ti dai?
S: Io ho l’obiettivo di provare a scendere sotto i 40 minuti in una 10 K. Tuttavia, visti i miei precedenti problemi fisici, non vorrei esagerare e dovermi fermare per mesi per aver chiesto troppo al mio fisico. Per ora comunque l’obiettivo principe è quello di fare il prima possibile gruppo insieme e farci tante tante risate in compagnia 🤣🤣🤣.
D: Mai pensato di affrontare una maratona? E se volessi farla, con quale vorresti esordire?
S: Si ci ho pensato tanto, ma le maratone vanno preparate e a me manca il tempo. Il mio lavoro non mi permette di avere il tempo e la costanza che è fondamentale per preparare una maratona. Se dovessi fare una maratona, non sarebbe l'importante il dove, anche se sceglierei un posto nuovo da visitare, ma con chi. Vorrei avere la mia famiglia a sostegno. Però, mai dire mai. Magari nei prossimi anni se qualcuno del gruppo vuole condividere la sfida 💪… chissà!
D: Se avessi la possibilità di prendere il posto di un personaggio sportivo del passato, chi vorresti essere?
S: La risposta è difficile... Prendere il posto significa prendersi gli oneri e gli onori. Dello sportivo che ho in mente è facile prendersi gli onori ma gli oneri molto meno. Parlo di Totò, Salvatore Antibo. Un guerriero che ha combattuto e combatte tuttora contro un male che lo ha limitato della sua carriera sportiva. Penso a lui sia perché è una fonte di ispirazione ma anche perché mi fa ricordare momenti, da bambino, passati con mio padre a guardare le sue gare.
D: Facciamo un gioco: devi dirci un pregio e un difetto della Podistica Pomezia.
S: Il pregio è l'inclusività. È bello non sentirsi mai esclusi dal gruppo e non essere considerati per il proprio tempo a km, ma per la propria persona. Come difetto... l'inclusività. Abbiamo fatto entrare troppi top runner 🤣🤣🤣. A parte gli scherzi è fondamentale che ci siano dei veri atleti nel gruppo, che spronano ognuno di noi a fare meglio. Non vedo difetti nella Podistica, mi trovo bene, non sento pressioni e vedo sempre molta positività nel gruppo.
D: Che messaggio vuoi mandare ai tuoi amici della Podistica?
S: Ragazzi, non vedo l'ora che venga organizzato un momento insieme. Anche fosse solo una pizzata. Vorrei far partecipare i miei figli di più per far vivere l'ambiente sano del gruppo e far capire loro, come giovani, che non bisogna fare chissà cosa per sorridere e divertirsi, ma semplicemente aprirsi allo sport e agli altri.
D: Ok, abbiamo finito. Ci saluti il piccolo Salvatore?
S: Sicuramente si, ho sentito il papà qualche settimana fa e mi diceva che le cose stanno andando molto meglio. Il Signore lo ha protetto e ha protetto la sua famiglia. Sicuramente appena potrò ve lo saluterò e chissà… io spero sempre che possa venire a trovarci in una prossima edizione della corsa di Enea. Vi ringrazio per questa intervista. E spero di ritrovarvi presto su strada.