Ciao a tutti, ragazzi, altro giro, altra corsa!
Con uno sguardo finalmente fiducioso verso il futuro, l'Italia e il mondo intero sembra avviato ad uscire lentamente (e prudentemente) da questo brutto incubo in cui siamo piombati nel lontano febbraio 2020. La campagna vaccinale procede speditamente e a breve tutti potranno vaccinarsi.
Le attività sono ripartite, l'economia sta rifiatando, la vita normale di tutti noi si spera riprendi a breve il suo naturale corso. Anche le corse stanno ripartendo, il calendario si sta lentamente infittendo e finalmente siamo pronti a riprendere a correre e gareggiare in allegria (ma sempre in sicurezza ovviamente).
Con questo squarcio di sole che sembra finalmente spazzare via le cupe nuvole pandemiche che sono state fino a poco tempo fa sopra la nostra testa, passiamo ora al protagonista di questa settimana: è uno dei veterani della Podistica, e anche uno dei nostri atleti più veloci. Sicuramente ci siamo divertiti a sentire i suoi racconti, da cui emerge che non ami particolarmente...San Valentino!
PASQUALE BOTTI
Pasquale Botti è uno dei veterani della Podistica Pomezia, vista la sua lunga militanza con i nostri colori. E' un rappresentante delle forze dell'ordine e quindi rappresenta uno degli eroi (insieme a medici ed infermieri) che ci hanno sostenuto durante questa lunga pandemia, Appassionato runner, ha sempre fatto segnare tempi importanti in tutte le distanze e spesso si toglie anche la soddisfazione ad andare a premio di categoria. Nonostante prediliga, a suo dire, correre le mezze maratone, si è cimentato anche nella maratona, arrivando a far segnare un P.B. di tutto rispetto (03:12:25). Originario del Cilento e una persona molto socievole e cristallina: attendiamo anche lui alla ripresa delle gare dove siamo sicuri che porterà di nuovo in altro i colori della nostra società.
Direttivo: Ciao Pasquale, benvenuto nella nostra rubrica…da quanti anni militi tra le fila della Podistica e come giudichi questa tua militanza?
Pasquale: Buongiorno a tutti, ...sinceramente non ricordo da quanti anni sono in questa grande famiglia, ...tanti però, credo oltre 10, e tutti vissuti con grande soddisfazione. Ho trovato un ambiente, come ho detto, "familiare", fatto di gente normale, con una grande passione che li accomuna. Il che a mio parere è sempre un punto di forza. A Pomezia credo di essermi tesserato con la Podistica grazie al grande Luigi Pezzera, conosciuto durante il mio servizio, quando ancora lavorava all'anagrafe.
D: Come rappresentante delle forze dell’ordine è stata dura gestire questo lungo periodo della pandemia?
P: Sicuramente la pandemia è stata vissuta con tanta apprensione, le mattine in particolare, quando mi recavo al lavoro, vedevo le strade completamente deserte, uno scenario surreale!!! Anche le persone che fermavamo, a loro modo, manifestavano il disagio del momento, alcuni erano in totale panico, altri totalmente incuranti del pericolo e quindi, in tali frangenti, quegli uomini in divisa che li controllavano, erano lo sfogo per le loro problematiche...ma per fortuna la situazione, anche se lentamente, sembra stia dirigendosi nella giusta direzione...verso la soluzione!!!!.
D: Come è andata con gli allenamenti? Sei riuscito comunque ad allenarti anche durante il lockdown?
P: Gli allenamenti, per quello che mi riguarda, non si sono interrotti del tutto, intorno a casa mia ho un anello di circa 1 km, ...quindi a mò di criceto...quando non ero impegnato dai lavoretti che mia moglie mi imponeva, ...”tanto non si può uscire!!” - diceva.... In effetti, i vari DPCM non hanno mai vietato l'attività sportiva, ma molti "addetti ai lavori" hanno dato la loro interpretazione, e questo è stato un motivo di continui disappunti ed equivoci...siamo uomini.
D: Come è nata la tua passione per il running?
P: la corsa per me ha origini lontane...ho iniziato a 13 anni. Sono cresciuto in un piccolo paesino del Cilento, in cui gli svaghi erano pochi, a parte scorrazzare per le campagne e boschetti, che non mancavano, a differenza di altri miei coetanei, invidiati come non mai, che abitavano in cittadine che concedevano più "lussi",...da piccolo pensavo che l'essere vissuto nel mio paese fosse una forma di punizione, oggi lo ritengo un valore aggiunto. Comunque venne organizzata una garetta di paese, a corredo della festa del santo patrono, in un paese limitrofo...ovviamente partecipai, vedendo quella occasione come un giro sulle giostre...e da allora...
D: Hai preso parte a molte gare di 10 km e mezze maratone, ma hai corso anche molte maratone. C’è una distanza che preferisci e perché?
P: preferisco correre le mezze maratone, non avendo io la fisiologia del maratoneta, ma riconosco che correre la maratona è un'emozione che non ha egual, perché come diceva il grande Zatopek..."Se vuoi correre un miglio, corri un miglio. Se vuoi vivere un'altra vita, corri una maratona".!!!!!!...Ne ho corse 5, ognuna mi ha lasciato un ricordo unico, la più gratificante è quella di Firenze, che preparai in maniera meticolosa e conclusi altrettanto bene, dove ho fatto tra l'altro il mio P.B.
D: Ti ricordi la tua prima maratona? Ci racconti cosa hai provato prima, durante e quando sei passato sotto l’arco dell’arrivo?
P: La prima maratona è stata Roma, a cui ho partecipato in un modo curioso. Con Alessio Carrettucci abbiamo partecipato, nel lontano 1/12/2013, alla "Mezzaroma Run", in cui, al ritiro del pettorale chiedevano di pronosticare il nostro tempo finale, chi si fosse avvicinato avrebbe avuto la possibilità di partecipare ad un sorteggio per vincere l'iscrizione gratuita alla Maratona di Roma del 2014…e così fu. Alla gara io arrivai senza particolare esperienza ed allenamento, infatti fino al 36km tutto sembrava bello...ma da lì in poi ad ogni passo sognavo una doccia calda, l'arrivo fu un sollievo indicibile, ma soprattutto fu l'input per l'appuntamento alla 2^ maratona, corsa a S.Felice Circeo, dove Guglielmo mi guidò durante tutta la gara, che conclusi senza problemi e con una soddisfazione unica.
D: C’è stata una gara in cui hai pensato “Basta, stavolta mollo!”?
P: la gara in cui ho pensato "...ma chi me lo fa fare, alla prima macchina mi faccio dare un passaggio all'arrivo" è stata la Maratona di "S. Valentino" a Terni, in cui mi sono scontrato con il tanto temuto "Muro", all'arrivo mia moglie nel vedermi è sbiancata, mi ha detto..."alla prossima gara ci vai da solo"..
D: E invece la cosa più strana che ti è capitata in gara?
P: La cosa più strana durante una gara? Sempre alla Maratona di S. Valentino....dopo una curva, sulla strada che tornava verso Terni, a circa 50 metri da me, da una macchia sono usciti due cinghiali (di cui uno grandicello!!!!) che correvano nella mia direzione, io mi sono girato e tornando indietro ho cominciato a correre come un forsennato, temendo il peggio. Dopo circa 200 metri ho visto che i due erano risaliti nella macchia, quindi ho ripreso la gara, e dallo stesso punto da cui erano usciti sono sbucati dei cani a tutta velocità...e ho capito perché i cinghiali correvano...maledetti!! Ovviamente a Terni non sono più andato!
D: Tra le grandi maratone nel mondo, escludendo New York, quale ti piacerebbe correre e perché?
P: Il mio sogno era correre la "maratona di Gerusalemme", forse perché un mio amico, (mio vicino di casa) originario di Gerusalemme, me l'ha descritta in maniera meravigliosa; partenza con il buio, a causa dell'alta temperatura durante il giorno, in un'atmosfera unica, e passaggi nei luoghi della profonda cristianità...mi hanno fatto innamorare ad occhi chiusi.
D: Hai vinto un’iscrizione alla “Maratona della Grande Muraglia”: non solo 42,195 metri, ma anche 5164 gradini. Partecipi o declini l’invito?
P: Credo che ogni appassionato di corsa risponderebbe di SI.....Il solo poter visitare una delle sette meraviglie del mondo moderno è già un traguardo, unendola ad una passione, sarebbe un sogno!
D: Come veterano della Podistica questa domanda è d’obbligo: tra i grandi maratoneti olimpici preferisci il Gelindo Bordin di Seul o lo Stefano Baldini di Atene?
P: Baldini rappresenta già il corridore moderno, e direi "sofisticato", Bordin invece per me è il simbolo della corsa, lui macinava chilometri come nessun'altro sapeva fare…non dimenticherò mai il suo sorriso quando superò Salah, e Gigliotti che lasciò la cabina del commentatore per attendere il suo arrivo nello stadio…Gelindo per me è il più grande.
D: Manda un saluto ai tuoi amici della Podistica.
P: Virtualmente abbraccio tutta la Podistica, una società che ha dimostrato una grande crescita, che non si è ancora arrestata, merito di un ottimo lavoro del direttivo, un gruppo che è cresciuto anche con i numeri, con gli amici degli spiriti liberi. Per il futuro lancio una sfida...organizzare una maratona a staffetta, ad invito, sul lungomare di Torvajanica...si può fare!!!
D: Ok, abbiamo finito…anzi no, abbiamo un'ultima domanda: gira voce che ti mantieni in forma perché in questo modo sei sempre pronto a rincorrere i ladri. E’ vero?
P: Ti dirò, gli allenamenti della corsa mi hanno permesso di acciuffare molti ladruncoli più giovani di me, con una soddisfazione unica, e qui tutti mi capiscono....certo qualcuno me l'ha fatta...non si può avere tutto! Vi saluto tutti sperando di poterci incontrarci alle prossime gare, anche se l'anagrafe per me si fa sentire, ma l'importante è sempre divertirsi e sorridere. A presto.