Ciao a tutti...siamo alla vigilia della Santa Pasqua ed esattamente come l'anno scorso, saremo costretti a rimanercene confinati all'interno delle nostre case. Ma se l'anno scorso eravamo all'inizio dell'incubo e davanti ai nostri occhi il futuro si prospettava cupo e nebuloso, quest'anno l'avvio della campagna vaccinale ci prospetta una Pasqua di speranza, facendoci vedere il futuro con tinte più rosee. La stessa pubblicazione da parte della Fidal del calendario delle gare podistiche, ha infervorato gli animi degli amanti del running, che hanno colto l'occasione al balzo avviando l'iscrizione alle gare, alla ricerca di quella piacevole normalità che ormai manca da tanto (troppo!) tempo.
Nel frattempo, in attesa di poter ripartire con i nostri reportage del fine settimana relativi alle gare del weekend, noi andiamo avanti con le nostre interviste. Oggi vi presentiamo un altro pezzo da novanta della nostra squadra, fedelissimo alle gare del weekend e promotore degli allenamenti di gruppo...prima di lasciarvi all'intervista, il Direttivo e la ASD PODISTICA POMEZIA tutta coglie l'occasione per augurare a tutti i suoi tesserati e alle loro famiglie una Buona Pasqua, piena di serenità e salute.
GIANNI DALLAGO
Gianni Dallago è uno sportivo amante sia del runnning, sia del trail. Vanta tempi di tutto rispetto sulle tre distanze principali, e si è tolto anche la soddisfazione di entrare a far parte del club del ultramaratoneti prendendo parte alla 100km del Passatore. Prima della pandemia ha fatto registrare un costante miglioramento delle prestazioni e nell'ultima edizione della maratona di Roma ha confermato i suoi costanti progressi siglando il PB sulla distanza. Quindi possiamo tranquillamente affermare che il suo pregio migliore è di essere come il buon vino: invecchiando migliora! È anche uno degli atleti più propositivi e spesso organizza allenamenti di gruppo, postando sui vari social la buona riuscita dell'evento.
Direttivo: Ciao Gianni, benvenuto nella nostra rubrica. È la prima volta che sei protagonista di un'intervista semiseria come quella di oggi? Che effetto fa?
Gianni: Buongiorno a tutti! Si è la prima volta che partecipo ad un'intervista e la cosa mi fa molto piacere. Vi ringrazio per lo spazio che mi concedete per raccontare le mie avventure podistiche.
D: Come nasce la tua passione per la corsa?
G: Beh, diciamo che io sono sempre stato un sportivo fin da ragazzo. Ho iniziato giocando al calcio, poi ad un certo punto della mia vita, arrivato a 40 anni e giunto quindi al momento di appendere gli scarpini al chiodo, mi sono avvicinato al mondo del running, anche per mantenere la salutare abitudine dei 3/4 allenamenti a settimana, in modo da continuare a mantenermi in forma
D: Nel tuo curriculum hai tante gare e vanti una grande esperienza. Abbiamo visto però che avevi iniziato anche prendendo parte a dei trail... (parlaci della tua esperienza sui trail)
G: I trail sono competizioni diverse rispetto alle gare che facciamo su strada in quanto sono sicuramente più dure. La gara spesso si disputa nei boschi o su percorsi sterrati… a volte addirittura sono percorsi semi collinari se non addirittura sentieri montani. La gara è molto tecnica, il terreno spesso è bagnato, pieno di fango e prevede continui saliscendi. Quindi sono gare molto più faticose rispetto alle gare su strada, E’ vero, tra le mie gare ho messo anche qualche trail, ma la fatica percepita è stata talmente elevata che ho preferito dirottarmi sulle gare su strada, anche se devo dire che correre nei boschi è sempre affascinante e i trail presentano sempre scenari veramente belli.
D: Invece su strada ci risulta che le gare cui prendi parte sono a chilometraggio vario... meglio la 10, la 21 o la maratona?
G: Beh, diciamo che le mezze maratone sono una media distanza e pertanto è sicuramente più facile prepararle a livello di allenamento rispetto ad una maratona. Quindi è il tipo di gara a cui prendo parte più spesso e devo dire che mi divertono anche parecchio. Però la soddisfazione e l’emozione che si prova correndo e terminando una maratona è indiscutibile e non è paragonabile a mio avviso con nessun’altra distanza.
D: A proposito di maratona, in Italia ne hai fatte varie (Firenze, Torino, Ravenna, Roma)... ce ne è una che ti ha emozionato di più?
G: Sicuramente Roma è quella che mi ha emozionato più di tutte le altre, anche perchè è stata la mia prima maratona: il fascino della capitale con tutti i suoi monumenti non ha rivali e ricordo con piacere tutti i gruppi di persone che facevano musica per renderci ancora più felici qualora non lo fossimo già abbastanza. Devo dire che è stata un’esperienza unica, conclusa anche con un tempo più che buono (3:24,32), quindi sono doppiamente felice.
D: Nel 2019 hai fatto grandi tempi alla Roma-Ostia (1:24;29) e alla maratona di Roma (3:11:45, che tra l'altro credo sia il tuo PB)... pensi di aver dato tutto o si può ancora limare qualcosa?
G: Io credo si possa sempre migliorare, anche perché per un runner lo stimolo lo crea la gara e la competizione contro se stesso, allo scopo di cercare di limare sempre qualche minuto. Ovviamente si deve sempre tener conto anche degli anni che passano, per cui la ricerca del miglioramento deve essere adeguato anche all’età.
D: Per preparare Roma hai seguito un programma specifico, mirato a fare un buon tempo, oppure la preparazione è stata come le altre maratone e il tempo è venuto da se?
G: Io la maratona di Roma l'ho preparata seguendo una scheda specifica come fatto anche per le altre gare che ho preparato, cercando sempre di rispettare tutti gli allenamenti. Rimango del parere che la differenza nella prestazione la fa sempre la costanza negli allenamenti.
D: Hai vinto un'iscrizione gratuita tra la 100km del Passatore e la 100km del Sahara: declini l'invito o ti butti all'avventura? Quale delle due sceglieresti?
G: Assolutamente non declino niente!!! Cosa devo dirti? Dato che la 100 km del Passatore l'ho già provata e portata a termine a mio avviso anche con un ottimo risultato (11 ore e 22 minuti), sicuramente mi preparerei al meglio per la 100 del Sahara, che dicono sia un’esperienza unica!
D: L'ultima gara oltre un anno fa... certo è dura, no? Quanto ti mancano le gare?
G: Le gare mi mancano moltissimo, sono il motore per gli allenamenti e per le preparazioni che in questo momento non ho tanta voglia di fare. E poi lo spirito che si crea prima della partenza e all'arrivo è qualcosa di unico. Per non parlare poi dell'ultimo periodo in cui avevamo a disposizione anche il nostro gazebo in cui ci ritrovavamo tutti insieme… FANTASTICO!
D: Hai un aneddoto particolare da raccontarci che ti è accaduto in gara?
G: Mi è accaduto durante una gara a Rieti, dove disputavamo una gara da 32 km: lungo una salita mi sono imbattuto con un papà che spingeva la carrozzina del figlio diversamente abile facendo moltissima fatica. A quel punto noi tutti, perfetti sconosciuti, abbiamo preso questa carrozzina e l'abbiamo tirata tutti insieme fino alla fine di quella salita. E’ stato un gesto che mi ha reso molto felice e mi ha fatto sentire migliore: il bello della corsa e il senso dello sport è anche questo!
D: Durante questa pandemia andare a correre ti ha aiutato ad isolarti e cercare di non pensare a cosa sta accadendo? Oppure la mente va sempre lì (anzi forse correre da solo ha ampliato il disagio)
G: In questo periodo è stato difficile allenarsi, perché il pensiero è comunque sempre rivolto alle persone che stanno male o che non ce l'hanno fatta con questo virus bastardo. A complicare tutto ci si sono messi anche quegli esagitati che hanno additato i runners come veri e propri untori e causa di contagio! Mah, spero solo che tutto questo finisca al più presto.
D: Adesso ti facciamo una domanda difficile: che tipo di insegnamento dobbiamo trarre da quanto accaduto?
G: Tutto quello che sta accadendo dovrebbe farci riflettere e spingerci a rispettare un po' di più il prossimo. La vita è breve, quindi godiamocela il più possibile!
D: Ok, te la sei cavata. Facciamo un ultimo gioco: saluta e prova a dare un appuntamento ai tuoi amici della Podistica Pomezia.
G: Vi saluto e vi ringrazio a tutti per avermi dato la possibilità di parlare un po' di me. Spero di rincontrare tutti gli amici della Podistica prima possibile e di uscire quanto prima da questo incubo per ricominciare con la nostra passione: LA CORSA! Un abbraccio a tutti e FORZA PODISTICA POMEZIA!!!